Un comunicato stampa dell’Istituto Nazionale di Statistica pubblicato il 29 dicembre 2019, dichiarava che l’obesità infantile, presente in Italia ma rilevata anche negli altri paesi Europei e del mondo, è un problema che riguardava oltre 340 milioni di bambini e adolescenti di età compresa tra i 5 e i 19 anni di età.
Il Rapporto SDGs 2023, Informazioni statistiche per l’Agenda 2030 in Italia, ha invece riportato un aumento significativo dei bambini e degli adolescenti in stato di sovrappeso: nel 2021 il dato riguardava il 33,3% nella classe 3-5 anni e il 27% nella classe 3-17 anni, riportando un aumento di +2,5p.p. dal 2017.
Indice dei contenuti
Nei paesi dell’Unione Europea, in media, è obeso quasi un bambino su otto tra i 7 e gli 8 anni di età.
Nel biennio 2017-2018, In Italia si sono stimati circa 2 milioni e 130 mila bambini e adolescenti in eccesso di peso, pari al 25,2% della popolazione di 3-17 anni (28,5% nel 2010-2011). Emergono forti differenze di genere con una più ampia diffusione tra i maschi (27,8% contro 22,4%) (fonte Istat).
Tutti questi dati ci fanno capire una cosa: siamo di fronte ad un serio problema di primaria importanza.
QUANDO SI PARLA DI OBESITA’
Si parla di obesità, sia negli adulti che nei bambini quando ci si trova di fronte ad un individuo con un eccessivo peso corporeo dovuto a un eccessivo accumulo di tessuto adiposo, tale da rientrare in una situazione patologica. Per gli adulti, rapportare il proprio peso con l’altezza ed elevarlo al quadrato consente di conoscere il proprio IMC (Indice di Massa Corporea, in inglese BMI). Il valore dell’IMC, unito anche alla localizzazione del grasso corporeo, consente di indicare lo stato in cui si trova l’individuo: sottopeso (risultati <18,5), normopeso (dato tra i 18,5 e i 24,99), sovrappeso (tra i 25 e i 29,99), obesità di I° (tra i 30 e i 34,99), obesità di II° (tra i 35 e i 39,99) e obesità severa (>40°). Anche la misurazione della circonferenza corporea (per gli uomini >102cm e per le donne >88cm) e da qui il conseguente rapporto vita/fianchi è un indicatore dello stato di salute del soggetto; un rapporto v/f >0.9 nelle donne e >1 nei maschi è considerato patologico.
Tuttavia, questa misurazione è di fatto meno usata e meno accurata per le maggiori difficoltà di misurazione, ma la presenza di grasso nella regione addominale è un grave campanello d’allarme in quanto il grasso localizzato in quest’area è il grasso più pericoloso in assoluto perchè crea problemi all’equilibrio metabolico del nostro organismo.
Per i bambini, oltre a considerare il peso e l’altezza è necessario tenere in considerazione anche l’età. Questa, infatti, rapportata con peso e altezza permette di calcolare il percentile in cui il bambino si trova: la scala dei percentili è un grafico preparato dalle Istituzioni Nazionali, ne esistono diversi, che colloca il peso in rapporto ai dati statistici presenti. Esistendo diverse scale di riferimento è bene consultare sempre il pediatra o un esperto in nutrizione affinchè possa dare al bambino la giusta collocazione nei grafici e ridare un feedback corretto sulla sua situazione.
Conoscere il proprio stato di salute è necessario perché situazioni di sovrappeso possono, nel corso degli anni, trasformarsi in gravi problemi di salute come il rischio di sviluppare diabete di tipo2 e malattie cardiovascolari.
LE CAUSE
Tra le cause facilmente intuibili da tutti c’è di sicuro l’alimentazione: la quantità e la qualità di cibo del cibo introdotto è assolutamente determinante. Per quantità significa che il cibo, che si trasforma in energia per il nostro corpo da poter utilizzare nell’attività quotidiana, è maggiore rispetto al suo consumo. Ciò che avanza e che non viene “bruciato” viene “accumulato” sotto forma di grasso. Anche la qualità è essenziale: oggi giorno la presenza di cibo ricco di zuccheri, grassi, di sale e di conservanti è non solo particolarmente diffuso ma si trova generalmente anche a basso costo e quindi facilmente reperibile. Appare quindi ben visibile anche quanto il contesto famigliare, per la maggior parte dei casi, possa essere essenziale.
L’Istat nel suo rapporto, in riferimento alle scorrette abitudini alimentari, evidenziava l’influenza delle caratteristiche socioculturali dell’ambiente familiare: più elevato è il titolo di studio conseguito dai genitori più accurato è l’aspetto nutrizionale dei bambini in termini sia di consumo quotidiano di frutta e verdura e sia di adeguatezza nelle quantità consumate giornalmente. E’ stato inoltre evidenziato che l’obesità causata da scorrette abitudini e pratiche alimentari, quindi evitabili e modificabili, è nettamente maggiore rispetto a quella provocata da cause di tipo genetico o di salute.
Appare quindi evidente quanto uno stile di vita sano, basato su corrette pratiche alimentari abbinato a del sano movimento possono essere invece determinanti per contrastare l’obesità.
LE CONSEGUENZE
Un bambino affetto da obesità può, una volta diventato adulto se non si è effettuato nel mentre un risolutivo intervento di modifica delle abitudini e dello stile di vita, contrarre seri problemi di salute: diabete di tipo 2, malattie cardiocircolatorie e ipertensione arteriosa, patologie respiratorie come apnee notturne, problematiche alle articolazioni, problematiche all’apparato muscolo scheletrico sono solo alcune delle conseguenze che l’eccesso di peso può avere sul corpo, senza considerare le conseguenze che tale condizione può avere anche sull’impatto psico-sociale della vita.
Inoltre, il rischio di mortalità a breve termine (5-10 anni) è stato calcolato essere almeno doppio rispetto a quello della popolazione normale, in entrambi i sessi.
UNA PRIMA SOLUZIONE A PORTATA DI TUTTI: MUOVERSI DI PIU’
La prima importante soluzione è muoversi di più, praticare movimento e attività sportiva. L’attività motoria è uno dei modi migliori per rimettere in forma i bambini e i ragazzi senza particolare stress. Non importa il tipo di attività scelta, qualunque sia il movimento purchè continuativo, fatto con costanza, a bassa intensità, può aiutare bambini e ragazzi a ridurre il proprio peso corporeo aumentando solamente il consumo di energia e migliorando di conseguenza il metabolismo. Da non sottovalutare anche l’effetto positivo che il movimento può avere sull’umore, il senso di fiducia e l’autostima del bambino.
Tuttavia è essenziale insegnare a bambini e ragazzi a compiere scelte quotidiane volte al benessere: prediligere le scale all’ascensore, utilizzare la bicicletta anziché la macchina, nel tempo libero prediligere attività all’aria aperta anziché sedentarie, sono tutte strategie utili che possono migliorare lo stato di forma fisica.
FARE SCELTE CONSAPEVOLI
La possibilità di fare scelte consapevoli è la nostra più grande arma: dobbiamo per migliorare la salute dei nostri bambini e ragazzi imparare a scegliere il cibo. Non basta solo mangiare meno ma bisogna mangiare meglio. Diventa quindi essenziale avere un regime alimentare sano, senza grandi rinunce ma equilibrato, con le giuste quantità e con il giusto apporto calorico.
Il momento del pasto, deve essere un momento di condivisione, in cui diventa necessario prendersi il giusto per favorire una corretta digestione. Altra buona norma comportamentale è evitare di saltare i pasti: gli obesi a volte mangiano una sola volta nella giornata, rendendo quel pasto particolarmente abbondante, ma fare più pasti durante la giornata consente al corpo di consumare più calorie essendo anche la stessa digestione un lavoro per il corpo che consuma energia.
Affidarsi ad un esperto alimentare, evitando diete fai da te, specialmente quando si parla di obesità infantile è obbligatorio: in questo modo il bambino potrà avere il corretto apporto energetico per lo svolgimento delle sue attività ma evitando di perdere il gusto e la gioia del cibo.