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L’ATTIVITÀ FISICA COME STRUMENTO DI PREVENZIONE

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In Italia l’aspettativa di vita è tra le più alte in Europa, siamo uno dei paesi con l’età media più alta.

È necessario, tuttavia, domandarsi come mantenere il più a lungo possibile uno stato di benessere psico-fisico e il nostro stile di vita influenza molto la qualità della stessa.

Se la sedentarietà è da sempre un grave problema di salute pubblica, tale da esser stata identificata nel 2012 dall’OMS come 4 causa di morte nel modo, l’attuale contesto storico ha notevolmente aggravato la situazione.

Coloro che non raggiungono gli obiettivi minimi settimanali di attività fisica suggeriti dall’OMS sono aumentati drasticamente, sia per l’isolamento causato dal lockdown, sia per la mancanza di motivazione e supporto. Se non verranno presi provvedimenti per ribaltare questa situazione nei prossimi anni aumenterà notevolmente l’incidenza delle malattie croniche non trasmissibili invalidanti come malattie cardiovascolari, neuromuscolari e dismetaboliche.

Nel 2002 è stato introdotto dall’OMS il concetto di “invecchiamento attivo” definendolo come “processo di ottimizzazione delle opportunità di salute, partecipazione e sicurezza per migliorare la qualità della vita delle persone che invecchiano”. Esso rappresenta una vera e propria forma di prevenzione per mantenersi in salute.

prevenzione

Quali sono le linee guida dell’OMS?

Per contrastare la sedentarietà l’OMS ha stilato le linee guida che danno indicazioni riguardanti la quantità di esercizio fisico settimanale minimo necessario a garantire un buono stato di salute, sono contenute nel documento “Global Recommendations on Physical Activity for Health” del 2010 (WHO Guidelines on Physical Activity and Sedentary Behaviour, n.d.)

Tale documento suddivide la popolazione in tre classi distinte in funzione dell’età degli individui: a) bambini e adolescenti, b) adulti di età compresa tra i 18 e I 64 anni c) adulti di età superiore ai 64 anni; a queste tre classi si aggiungono sottocategorie come: d) donne in gravidanza o post-partum e) soggetti con patologie croniche.

Gli adulti dovrebbero svolgere 150-300 min di attività fisica aerobica di moderata intensità, o almeno 75-150 min di attività fisica aerobica vigorosa a settimana. In aggiunta è necessario svolgere 2 o più volte a settimana attività di rinforzo muscolare ad intensità moderata o intensa che coinvolga più gruppi muscolari.

L’attività fisica aiuta anche a prevenire le cadute, l’osteoporosi e la perdita di capacità funzionali. In questo senso è consigliabile svolgere attività fisica multicomponente che insista sull’equilibrio funzionale e allenamento di forza, con un focus maggiore nelle persone over65. (Every Move Counts. Le Linee Guida 2020 OMS Su Attività Fisica e Sedentarietà, n.d.)

Un comportamento sedentario protratto nel tempo è associato ad effetti negativi quali:

Mortalità per tutte le cause.

Mortalità ed incidenza aumentata di malattie cardiovascolari.

Mortalità per cancro e probabilità aumentata di sviluppare diabete di tipo II.

Riducendo la sedentarietà sostituendola con l’attività fisica si è in grado di prevenire e/o trattare numerosi stati patologici. (Pedersen & Saltin, n.d.)

Il raggiungimento della quantità minima raccomandata di attività fisica rappresenta un obiettivo fondamentale per la promozione della salute negli individui adulti e anziani, ma anche nei bambini.

attivita fisica

L’importanza di promuovere un invecchiamento

Promuovere una cultura a favore e supporto di un “invecchiamento attivo” per tutti gli individui comporta notevoli vantaggi portando a vivere nella massima condizione di benessere fisico, psichico e sociale. Il raggiungimento di una condizione di benessere psicofisico nell’età anziana è il frutto di un costante stile di vita attivo in ogni fase della vita stessa. È importante l’influenza di tutte le esperienze nelle fasi precedenti della vita stessa sul modo in cui invecchiamo.

 

invecchiamento attivo

I fattori che incidono sull’invecchiamento attivo

Per gli esperti poter invecchiare in modo sano e attivo è strettamente correlato ad alcuni fattori specifici:

Stile di vita: essere in buona salute è un elemento fondamentale; è importante mettere in atto delle buone prassi come seguire un’alimentazione corretta, praticare regolarmente attività fisica e continuare a svolgere attività ricreative.

Resilienza: intesa come la capacità di sviluppare le proprie potenzialità anche in situazioni caratterizzate da avversità e percepite come ostili.

Rete sociale: con la terza età aumenta il tempo libero a disposizione che può generare momenti di solitudine. Poter contare su una solida rete sociale è un elemento in grado di supportare l’anziano.

La palestra può essere vista come un posto dove l’anziano non solo si allena e si mantiene in forma, ma anche un posto dove socializza, chiacchiera e ride in compagnia di altre persone come gli istruttori o le persone che frequentano la struttura. La componente sociale è una componente fondamentale per tutti, soprattutto per gli anziani, che associato ad esercizio fisico ( possibilmente seguito da professionisti ) e ad una buona alimentazione può aiutare ogni individuo a godere di una buonissima aspettativa di vita.

 

Articolo scritto da Matteo Ferrari insieme a Giulia Hirn.