Il rapporto diretto che esiste tra attività fisica e salute è ormai ampiamente dimostrato da tutta la letteratura scientifica: il movimento, specie per gli anziani, ricopre un ruolo fondamentale per mantenere uno stato di forma fisica più sano possibile.
Una regolare attività fisica rappresenta una situazione irrinunciabile di prevenzione oltre che di cura, per distanziare e procrastinare patologie fisiche spesso disabilitanti come malattie cardiovascolari, obesità e diabete. Gli epocali cambiamenti demografici in atto, con l’aumento delle aspettative di vita ma allo stesso tempo un sostanziale incremento del numero di individui a rischio per malattie croniche e disabilità, sottolinea l’urgenza della promozione dell’attività fisica quale strumento per la salute.
Tali maggiori aspettative non devono necessariamente tradursi in un mero prolungamento di anni da vivere, spesso in cattive condizioni di salute, ma possono prospettarsi come anni da trascorrere nel pieno dell’autonomia funzionale, liberi da disabilità e senza gravi scadimenti della qualità della vita. È importantissimo iniziare a meditare sull’importanza dell’attività fisica e porre l’accento sul concetto che il movimento può e deve essere considerato una terapia a tutti gli effetti.
Indice dei contenuti
- 1 Il rapporto diretto che esiste tra attività fisica e salute è ormai ampiamente dimostrato da tutta la letteratura scientifica: il movimento, specie per gli anziani, ricopre un ruolo fondamentale per mantenere uno stato di forma fisica più sano possibile.
- 2 POPOLAZIONE ANZIANA: invecchiamento fisiologico e modificazioni psicologiche e socio-culturali
- 3 RACCOMANDAZIONI ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ
- 4 BENEFICI DELL’ATTIVITÀ FISICA NELLA TERZA ETÀ
- 5 CONCLUSIONI
POPOLAZIONE ANZIANA: invecchiamento fisiologico e modificazioni psicologiche e socio-culturali
L’età dell’involuzione è quando inizia il processo di regressione soprattutto per quanto riguarda la sfera motoria negli aspetti sia condizionali sia coordinativi. Questo momento della vita è caratterizzato dall’invecchiamento, che non è una malattia ma un processo fisiologico e biologico naturale. Nella persona anziana vi è una modifica della struttura contraddistinta da una riduzione delle funzioni dei grandi apparati, organi, dei vari tessuti e delle capacità.
“La diminuzione della capacità di prestazione nei periodi più avanzati della vita spesso è più espressione del modo di lavorare e di vivere di uno stato industriale moderno, che di leggi biologiche. Sovente dietro a supposti processi di invecchiamento si nasconde uno stato carente di allenamento”[1].
Risulta chiara l’importanza dell’attività fisica sia come strumento di prevenzione e rallentamento del processo di invecchiamento sia come mezzo di interazione e aspetto sociale per l’anziano.
RACCOMANDAZIONI ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITÀ
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce l’attività fisica come “qualsiasi movimento corporeo prodotto dai muscoli scheletrici che richiede un dispendio energetico”, questo significa che per essere fisicamente attivi non è necessario compiere sforzi fisici intensi ma sono sufficienti i gesti della vita quotidiana come per esempio camminare o andare in bicicletta o svolgere mansioni domestiche[2].
Dai 65 anni si consigliano almeno 150 minuti di attività moderata a settimana con l’accortezza di aggiungere attività rivolte al miglioramento dell’equilibrio al fine di prevenire le cadute.
Anche per gli anziani è bene ridurre i lunghi periodi di sedentarietà, come guardare la televisione, poiché potrebbero costituire un fattore di rischio a sé per la salute, a prescindere da quanta attività si pratichi in generale.
È opportuno iniziare in modo graduale, per ridurre i rischi di lesioni muscoloscheletriche e consultare il medico del soggetto interessato prima di cercare di raggiungere i livelli raccomandati di attività fisica per gli anziani, soprattutto per gli individui con patologie, come con malattie cardiovascolari e diabete, che potrebbero aver bisogno di ulteriori precauzioni. Per gli anziani che intendono intraprendere un’attività fisica regolare è necessaria un’attenta valutazione preliminare, ed è fondamentale rivolgersi a persone esperte e del settore.
Le raccomandazioni possono essere applicate anche agli anziani più fragili e con disabilità con l’accortezza di necessari adeguamenti, in base alla capacità di esercizio ed ai rischi o alle limitazioni di salute specifiche.
BENEFICI DELL’ATTIVITÀ FISICA NELLA TERZA ETÀ
Gli studi sulla longevità ci hanno aiutato a capire che l’attività fisica può prolungare la nostra vita e come se non bastasse può migliorare la qualità della vita. La letteratura scientifica inoltre evidenzia come l’acquisizione di uno stile di vita attivo possa esercitare un effetto favorevole sulla spettanza di vita a prescindere dall’età alla quale si inizia o ricomincia ad essere fisicamente attivi[1].
I benefici di una vita attiva si riscontrano a livello fisiologico, psicologico e sociale, a tutte le età. L’attività fisica regolare migliora infatti il rendimento del cuore, la funzione respiratoria, aumenta la forza muscolare e contribuisce ad irrobustire le ossa aumentando la densità ossea e pare diminuendo in parte l’artrosi. Non di meno l’attività fisica può migliorare l’equilibrio aumentando la forza dei tessuti attorno alle articolazioni e in tutto il corpo, contribuendo a prevenire le cadute, specialmente nella terza età.
Vi sono poi forti evidenze scientifiche a sostegno di una relazione positiva tra attività fisica e la funzione immunitaria, di fatto il movimento regolare e moderato concorre ad aumentare la produzione delle sostanze regolatrici delle nostre difese, in più aiuta a mantenere un adeguato peso corporeo diminuendo il grasso corporeo e il grasso viscerale contrastando quindi le situazioni di sovrappeso. Tutti questi effetti positivi, uniti al fatto che si riduce la pressione arteriosa, diminuiscono il rischio di coronarotopie, ictus o attacchi cardiaci. In poche parole l’attività fisica regolare e moderata rappresenta uno dei metodi migliori per prevenire un certo tipo di malattie, mantenere un peso corporeo adeguato, tenersi in buona salute migliorando la qualità della vita e preservando la longevità.
A livello psicologico riduce stress e ansia inducendo un senso di benessere perché l’attività fisica aumenta il livello di endorfine nell’organismo migliorando il tono dell’umore e il grado di energia riuscendo addirittura a ridurre i sintomi della depressione. Ha anche l’effetto positivo sulla persona in quanto aumenta la fiducia in se stessi e l’autostima grazie anche al miglioramento dell’aspetto fisico.
Non bisogna infine sottovalutare i benefici che l’individuo ricava a livello sociale grazie allo svolgimento di attività fisica in quanto si favoriscono momenti di incontro e socializzazione, aumentando la possibilità di integrazione sociale, evitando la solitudine e l’isolamento.
CONCLUSIONI
Risulta chiaro ancora una volta come l’attività fisica, o la sua assenza, possa influenzare in modo sostanziale la qualità e le aspettative di vita. L’inattività fisica rappresenta un enorme rischio per la salute ed è difficile comprendere il motivo di un così alto numero di sedentari visto che si conoscono gli innumerevoli benefici della pratica di attività motoria.
L’attività fisica migliore è quella individualizzata con un programma specifico in modo tale da trovare l’attività migliore per ognuno, andando ad esaudire le richieste e i bisogni personali di ogni soggetto ed evitando sovraccarichi inutili delle articolazioni o movimenti non idonei alla persona. È quindi importantissimo rivolgersi a persone esperte, con le giuste conoscenze che possano invogliare ad integrare l’attività fisica nella propria quotidianità ed acquisire uno stile di vita attivo.
[1] Blair SN, Barlow CE, Paffenbarger RS, Gibbons LW, Macera CA. Change in physical fitness and all-cause mortality: a prospective study of healthy and unhealthy men. J Am Med Ass 1995
[2]World Healt Organization 2010 – Global reccomandations of Physical activity for Health