Tutti siamo consapevoli del fatto che facendo sport ci si può far male, ma questo non è un valido motivo per smettere.
Gli infortuni, più o meno gravi, sono episodi che, durante la carriera sportiva di un atleta rappresentano degli stop doverosi e obbligatori con cui l’atleta deve rapportarsi; tuttavia, è stato dimostrato, che anche chi non fa sport si infortuna e spesso può incappare in infortuni simili a quelli sportivi. Un esempio può essere la rottura del legamento crociato anteriore: di sicuro ognuno di noi può aver conosciuto qualcuno che l’ha rotto o lesionato svolgendo attività sportiva e qualcun altro invece nella quotidianità.
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Il connubio sport-infortunio è particolarmente diffuso perché gli episodi infortunistici avvengono con più frequenza. Facendo un paragone automobilistico è come la frequenza degli incidenti o dei guasti che può avere un guidatore occasionale e un pilota di Formula1: a parità di chilometri percorsi un pilota di Formula1 ha di sicuro collezionato più episodi spiacevoli rispetto a una persona che utilizza l’auto per andare al lavoro (e a velocità ridotta). Questo avviene anche nello sport: un atleta per essere competitivo deve esprimere tutto il suo potenziale portando, di conseguenza, il proprio organismo al limite degli sforzi sopportabili dallo stesso.
Questa premessa può spiegarci il motivo della maggior frequenza infortunistica nella carriera sportiva rispetto alla sedentarietà ma, essendo l’infortunio non evitabile al 100%, può capitare in entrambe le situazioni.
L’EPIDEMIOLOGIA SPORTIVA
L’epidemiologia è la scienza che studia la distribuzione e la frequenza di malattie e di eventi di rilevanza sanitaria in una popolazione specifica e permette di capire quanto e come ci si può far male facendo una determinata attività.
L’ epidemiologia sportiva permette perciò di sapere quali sport sono quelli con più alto rischio di infortuni e che tipo di infortuni sono più frequenti in quel determinato sport. Gli studi epidemiologici ci permetto anche di identificare la tipologia di infortuni al quale possiamo andare incontro: ad esempio, nel Rugby, gli infortuni da contatto con gli avversari sono sicuramente più frequenti di quelli che si verificano per un Runner (facile intuizione).
Inoltre, ogni sport ha i suoi gesti atletici più o meno ripetitivi all’interno della pratica, e sempre grazie agli studi epidemiologici, si può cercare di prevenire determinate problematiche attraverso un allenamento che tenga conto di questi fattori.
L’allenamento che può aiutare a prevenire gli infortuni è quello che fa svolgere gli esercizi con il corretto reclutamento muscolare richiesto e che tiene conto delle caratteristiche sia dell’atleta in questione, sia dell’attività che andrà a svolgere in seguito.
L’INFORTUNIO SPORTIVO DA OVERUSE
L’infortunio sportivo è quell’evento che costringe l’atleta a sospendere totalmente o parzialmente le competizioni o gli allenamenti.
Uno dei più classici e frequenti è l’infortunio traumatico: un episodio traumatico durante la competizione, ad esempio in una partita di calcio, obbliga il calciatore a lasciare il campo perché il dolore gli impedisce di poter proseguire.
Esistono però anche altri tipi di infortunio: nei Runner, ad esempio, sono frequenti dolori al Tendine d’Achille che, in un primo momento, possono essere sottovalutati ma con il passare del tempo e con il proseguo dell’attività il dolore può diventare sempre più insistente e debilitante fino al punto che l’atleta è costretto a sospendere gli allenamenti o di sua volontà o sotto prescrizione medica. Questo tipo di infortunio è l’infortunio da sovraccarico chiamato anche Overuse Injury.
Ogni volta che un problema fisico obbliga l’astensione da una competizione o da un allenamento, si può dire che l’atleta è infortunato; tali stop, per forza di cose, incideranno in maniera negativa sulla performance sportiva.
I FATTORI CHE INFLUENZANO LA QUALITÀ DELLA SALUTE
I fattori che influenzano lo stato di salute sono infiniti: la dieta, il sonno, la condizione psicologica, sono tutti fattori che variano la qualità dello stato di salute e che variano di giorno in giorno. Gli allenamenti, per uno sportivo, rientrano tra questi fattori.
CONCLUSIONI
Rimanere in uno stato di salute che permette di allenarsi e competere in totale libertà è un obiettivo spesso difficilmente raggiungibile per uno sportivo, soprattutto se professionista (che ha degli obblighi più rigidi da sopportare).
Per questo motivo quando ci alleniamo dobbiamo ben calcolare il carico di allenamento, cioè la quantità, la durata e il come ci si sta allenando. Per questo motivo è necessario allenarsi sempre in funzione della performance ma con le giuste precauzioni necessarie a non incappare in infortuni. Il miglior consiglio è quello di affidarsi a professionisti che possano tenere monitorato lo stato di salute costantemente: ciò permetterà di ricevere i giusti carichi di allenamento che abbonati ad uno stile di vita sano riducono la possibilità di farsi male e nel contempo innalzano lo stato di benessere, condizione che permette di performare al massimo delle capacità.