Cos’è lo sci alpino?
Lo sci alpino, anche detto sci da discesa, è uno sport invernale che consiste nello scendere a valle lungo un pendio montano.
Negli ultimi anni questa disciplina ha suscitato molto interesse e i numeri degli atleti e degli amatori è in costante aumento, nonostante i costi. In Italia lo sci è praticato da oltre 3 milioni di persone con un numero di infortuni che varia dai 6 ai 7 al giorno ogni 1000 praticanti.
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Prepararsi al meglio per la stagione sciistica è fondamentale per due ragioni: ridurre al minimo il rischio di infortuni e vivere l’esperienza potendo contare su una buona preparazione atletica.
Sciare in sicurezza
L’obiettivo di ogni sciatore, amatoriale o professionista, deve essere arrivare preparato alla prestazione sportiva che deve sostenere.
Sciare, infatti, non è un’attività ricreativa alla portata di tutti perché implica un adattamento del corpo all’ambiente, che spesso può risultare ostile. Infatti, uno dei fattori di rischio maggiormente determinanti in caso di infortunio accidentale è la bassa temperatura: se lo sciatore non vi si adatta, il suo corpo non risponderà adeguatamente ai nuovi stimoli, specie se si tratta di un neofita.
Anche possedere la giusta attrezzatura può fare la differenza. In particolare, questa deve essere composta da scarponi, sci (quelli consigliati da esperti fanno sì che si riduca in percentuale il rischio di infortunio) e casco (nonostante la legge lo imponga solo ai minorenni, ricerche recenti dimostrano che è essenziale per evitare gravi danni alla testa in caso di caduta). Un altro fattore di rischio certamente modificabile è la forma fisica: se non è adeguata, la probabilità di infortunio aumenta.
Infortuni
I distretti più coinvolti in caso di infortunio sugli sci sono le ginocchia. Si tratta, solitamente, di traumi distorsivi, in cui è il legamento crociato anteriore (LCA) a essere vittima del meccanismo lesivo a causa della biomeccanica del movimento specifico della sciata e del fatto che sia la prima articolazione svincolata dall’attrezzatura (scarpone). Durante la sciata, sul ginocchio sono esercitate forze di torsione, flessione e rotazione che, quando superano la capacità di resistenza dei legamenti, possono provocare una distorsione. Quest’ultimo è l’infortunio più comune tra gli amanti dello slalom e delle discese. Una caduta può comportare una lesione degli altri tessuti dell’apparato capsulo-legamentoso, come i menischi. L’esito di un incidente sulle piste può anche causare una frattura (quella del piatto tibiale, ad esempio). Tuttavia, una buona preparazione e prevenzione riducono notevolmente il rischio di rottura: un allenamento degli arti inferiori che risulti in un miglioramento di forza e elasticità è quindi determinate.
Un altro distretto facilmente lesionabile (specialmente nello snowboard) è il polso. La così detta frattura di Colles (rottura completa di radio e ulna) si verifica quando il soggetto cade e appoggia la mano a terra.
Riassumendo, i principali distretti coinvolti in meccanismi lesivi sono:
- Ginocchio: strutture capsulo legamentose quali menischi, legamento crociato anteriore e legamento collaterale mediale.
- Spalla: distorsione della spalla, lussazione scapolo omerale, lussazione acromion claveare, frattura dell’omero e della clavicola.
- Polso: distorsione radio carpica, distorsione della metacarpo falangea del primo dito, frattura del polso, frattura dello scafoide.
- Cranio e rachide cervicale: traumi cranici commotivi e non, distorsione del rachide cervicale.
- Frattura del femore e della tibia.
- Trauma toracico.
Grazie alle nuove tecnologie, a oggi è possibile rendere le piste da sci sicure e, al tempo stesso, percorribili in lassi di tempo molto ridotti. Tuttavia, ciò ha portato a un aumento di incidenti a causa delle elevate velocità di percorrenza. Per questo, a partire da Gennaio 2022 verranno introdotte nuove norme per aumentare la sicurezza sulle piste da sci: casco obbligatorio per i minori di 18 anni (non più solo per gli under 14), obbligo di possedere una polizza assicurativa, multe per chi scia in stato di ebrezza e per chi non ha una condotta congrua alle proprie capacità tecniche o alle caratteristiche della pista poiché rischia di recare danno a se’ e agli altri.
Come preparare al meglio i sistemi coinvolti (aerobico e anaerobico)
Tenendo in considerazione che lo sforzo effettuato in una giornata trascorsa sugli sci è di tipo aerobico-anaerobico misto, una buona preparazione può essere sviluppata tramite HIIT (High Intensitive Interval Training), con il quale si va a simulare lo stesso tipo di attività svolta durante la discesa.
Ad esempio, per percorrere una pista da sci di media lunghezza uno sciatore amatoriale impiega circa 2 minuti e ciò significa che, per l’intera durata della performance, il suo sistema muscolo-scheletrico e cardiopolmonare sono sottoposti a stress. Per allenarsi al meglio è utile svolgere un esercizio che impieghi i sistemi sopra citati per il medesimo lasso di tempo, in modo che lo sciatore sia in grado di godersi la discesa e avere la prontezza necessaria per evitare imprevisti e infortuni.
È quindi necessario un periodo di preparazione precedente alla prestazione, seguire un piano di allenamento incrementale che vada a lavorare sui sistemi anaerobico e aerobico e un incremento di tutte le capacità indispensabili tra cui forza, equilibrio ed elasticità.
Quali muscoli allenare e perché
Indubbiamente, i distretti più coinvolti sono quelli degli arti inferiori: quadricipiti femorali, ischiocrurali, adduttori e glutei. Possedendo una buona compliance tra agonisti e antagonisti di questi specifici distretti muscolari si ottiene una buona stabilizzazione del bacino e un’ottima stabilità. Per allenare questo tipo di strutture il piano deve prevedere alcune fasi, in cui si stimola il muscolo in fase eccentrica, concentrica e isometrica, così da preparare al meglio la struttura a seconda del ciclo del gesto tecnico.
Oltre al grosso lavoro di forza e potenza che viene svolto sugli arti inferiori è importante allenare la muscolatura del core, indispensabile per un’efficace propagazione di forza agli arti inferiori e per concorrere alla stabilità del tronco, essenziale per mantenere un buon equilibrio, specie in fase di curva.
Conclusione
Per gli amanti della disciplina sciare è uno degli sport più emozionati che ci siano perché permette di stare a stretto contatto con la natura, in un ambiente lontano da quello a cui la maggior parte delle persone è abituata. Tuttavia, questi paesaggi incantevoli e la loro tranquillità possono nascondere diverse insidie se non si è prudenti o adeguatamente preparati. È importante, quindi, rivolgersi a degli esperti per assicurarsi di avere una solida preparazione iniziale e a dei validi maestri di sci per affinare la propria tecnica, evitando così di incorrere in rischi che, se sottovalutati, potrebbero portare a spiacevoli ripercussioni.
Sitografia:
Spörri, J., Kröll, J., Gilgien, M., & Müller, E. (2017). How to prevent injuries in alpine ski racing: what do we know and where do we go from here?. Sports medicine, 47(4), 599-614.
https://www.biomeccanicaforense.com/incidenti-sciistici.html