logo

Dubbi, domande, curiosità?
Non esitare a chiedere!

+39 02 96709100 Via P. Togliatti, 27 - 21047 Saronno (VA) Via G. Parini, 1 - 21047 Saronno (VA) Scrivici un messaggio
Seguici
Image Alt

L’IMPORTANZA DEL LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE PER GLI SPORTIVI

  /  Notizie   /  L’IMPORTANZA DEL LEGAMENTO CROCIATO ANTERIORE PER GLI SPORTIVI
Tempo di lettura medio: 5 minuti

In questo articolo parleremo di uno dei legamenti più importanti per uno sportivo/amatore: il Legamento Crociato Anteriore o LCA. Sicuramente ne avrete sentito parlare sui giornali, al telegiornale o sui social, riguardo ad atleti che sfortunatamente se lo rompono e devono sospendere per diversi mesi la pratica sul campo.

Che cos’è questo legamento e soprattutto, perché è così importante?

Partiamo col definire che cos’è un legamento: I legamenti sono robuste strutture fibrose che collegano tra loro due ossa o due parti dello stesso osso. Queste importanti formazioni anatomiche non vanno assolutamente confuse con i tendini, che collegano i muscoli alle ossa o ad altre strutture di inserzione. I legamenti hanno funzione stabilizzatrice, impediscono cioè che particolari movimenti o forze esterne derivanti da traumi, alterino la posizione delle strutture ai quali sono collegati. Come i tendini, anche i legamenti sono formati da fibre di collagene e possiedono una grossa resistenza alle forze applicate in trazione, la loro elasticità invece è ridotta.

Il legamento crociato anteriore o LCA è uno dei quattro legamenti principali del ginocchio che, insieme al legamento crociato posteriore, forma il centro di rotazione del ginocchio chiamato pivot. Esso va da davanti verso dietro e da dentro verso fuori e origina dal condilo laterale del femore per poi inserirsi sull’area intercondilare anteriore della tibia; è formato poi da 2 fasci: il fascio antero – mediale e postero – laterale.

Qual è la sua funzione principale?

La sua funzione principale è quella appunto di impedire lo spostamento in avanti della tibia rispetto al femore, più precisamente impedisce lo scivolamento in avanti del piatto tibiale rispetto ai condili del femore, oltre che. Ci sono diverse situazioni in cui avviene questo scivolamento, le più frequenti sono la camminata e la corsa.

legamento crociato

Perché è facile lesionarlo?

Il legamento crociato anteriore è una struttura sottoposta, in particolare nello sport, a innumerevoli sollecitazioni meccaniche che appunto possono provocare una lesione o addirittura una rottura di quest’ultimo. I meccanismi associati ad una lesione parziale o totale dell’LCA sono i seguenti:

  • Extrarotazione in valgo
  • Flessione di ginocchio associata ad intrarotazione
  • Iperstestensione con intrarotazione

Proprio a causa di questi movimenti scorretti, la lesione del legamento crociato anteriore, può essere accompagnata da ulteriori lesioni che vanno ad intaccare le strutture articolari adiacenti, come menischi e legamenti collaterali.

La rottura di questo legamento è abbastanza frequente nelle persone che presentano instabilità di ginocchio dovuta a lassità legamentosa costituzionale e soprattutto negli sportivi agonisti che praticano sport di contatto che richiedono frequenti cambi di direzione come il calcio, il basket e il rugby: un movimento improvviso e combinato di latero – flessione e rotazione esterna come ad esempio un repentino cambio di direzione o una brusca decelerazione può causarne la rottura. 

Quali sintomi può dare un infortunio del genere.

La presenza di dolore, l’insorgenza di un gonfiore immediato e di instabilità sono i segni tipici di una lesione acuta del legamento crociato anteriore.

Una lesione totale dell’LCA non ha alcuna possibilità di guarigione quindi il ginocchio, perdendo la sua stabilità, potrà essere più predisposto a subire traumi distorsivi che risulteranno tanto più probabili e frequenti quanto più si pratichi attività sportiva.

diagnosi legamento crociato

Diagnosi clinica

La diagnosi del danno a carico della struttura legamentosa viene effettuata principalmente attraverso la valutazione clinica e l’indagine strumentale.  L’esame obiettivo consiste nell’esecuzione di alcuni test, i più comuni sono:

  • Il test di Lanchman
  • Il test del cassetto anteriore
  • Il test del pivot shift
  • Il test con artrometro

A livello strumentale invece lo standard diagnostico è rappresentato:

  • dalla risonanza magnetica che valuta i danni a legamenti, tendini e cartilagine, inoltre permette al chirurgo di determinare più precisamente l’entità del danno al LCA o altra struttura del ginocchio
  • dalla radiografia che può mettere in evidenza altre informazioni importanti per il chirurgo come eventuali fratture, frammenti ossei, artrosi, ecc.

Trattamento conservativo e chirurgico.

Ci sono due tipi di trattamento: chirurgico e conservativo.

Nel caso del trattamento conservativo il trattamento riguarda sia l’ambito fisioterapico che della preparazione atletica: eliminazione della flogosi, rinforzo delle strutture articolari e muscolari e ripristino della stabilità articolare; tuttavia, questo tipo di trattamento è efficace su un numero ridotto di pazienti e nel lungo termine c’è alta possibilità di sviluppare artrosi articolare.

Per quanto riguarda il trattamento chirurgico invece vi sono numerose tecniche che portano alla ricostruzione del legamento crociato anteriore; queste tecniche vengono eseguite in artroscopia tramite la prelevazione di una parte del tendine rotuleo oppure tendine semitendinoso e gracile e di due piccoli tasselli ossei.

Riabilitazione e ri-atletizzazione

La riabilitazione, o rieducazione motoria, è la parte integrante della buona riuscita dell’intervento, per questo motivo è opportuno fare molta attenzione a questa fase.

Una volta eseguito l’intervento il paziente verrà gestito parallelamente da due equipe diverse, da una parte avremo il fisioterapista/ortopedico che si occuperò principalmente del monitoraggio della tenuta meccanica del ginocchio, dall’altra parte si avrà un’equipe specializzata nella riabilitazione.

La riabilitazione di questo intervento è suddivisa in periodi come vedremo in seguito.

Dal secondo giorno post-intervento il paziente dovrà iniziare la ginnastica passiva utilizzando un apparecchio chiamato “kinetec” (mobilizzatore passivo) per circa 15 giorni. Il soggetto potrà iniziare a camminare utilizzando l’ausilio di stampelle o bastoni che verranno abbandonate dopo circa 7 – 15 giorni dall’intervento.

Al soggetto operato verrà applicato un tutore bloccato in completa estensione durante la deambulazione che sarà rimosso tra il 14° e 30° giorno dall’intervento che verrà successivamente rimosso attorno alla 3° – 4° settimana.

Dal 30° al 60° giorno si potrà riprendere l’attività lavorativa seguendo sempre le indicazioni del protocollo riabilitativo.

Dal 60° giorno in poi si può iniziare una graduale ripresa dell’attività fisica fino al completo recupero, compreso l’allenamento sport specifico. Il lavoro da effettuare in centri specializzati deve essere un lavoro estremamente individuale, seguire sì le linee guida per il corretto recupero della muscolatura e dell’articolarità ma deve anche tenere in considerazione di eventuali complicazioni in fase operatoria, il tono muscolare di partenza ed eventuali deficit di articolarità.

Per questo motivo è bene effettuare un corretto recupero solo in centri specializzati e con personale specializzato nel recupero post-operatorio del ginocchio.

La durata del tempo di riabilitazione può essere quindi stimato, per atleti non professionisti, all’incirca in 6 – 8 mesi.

 

Articolo scritto da Matteo Ferrari con l’aiuto di Valeria Vaghi, laureanda in Scienze Motorie.