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LE DISTORSIONI ARTICOLARI

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Tempo di lettura medio: 5 minuti

La distorsione è la perdita momentanea ed incompleta dei rapporti articolari tra due capi ossei proporzionale all’intensità e alla durata del trauma: deriva dall’applicazione di una forza che eccede i limiti di resistenza tensile delle strutture capsulo-legamentose ma che è inferiore alla resistenza delle ossa che compongono l’articolazione.

Le cause distorsive

Le distorsioni possono essere causate o da meccanismi diretti, come per esempio eventi traumatici, o da meccanismi indiretti, tra cui le cause più comuni sono:

  • corsa su terreni irregolari;
  • cadute o atterraggi dopo salti;
  • cambi di direzioni improvvisi;

e gli sport in cui questo trauma sono più frequenti sono: pallavolo, basket, calcio ed atletica.

I traumi distorsivi possono essere di tipo acuto (in seguito ad urti, contrasti, sconti ecc..) o cronico (dopo carichi di lavoro notevoli e prolungati) e l’evento traumatico può provocare delle distorsioni lievi (semplice distensione dei legamenti o della capsula, lacerazioni parcellari di alcuni fasci) o gravi (in cui si verifica una rottura a tutto spessore di uno o più legamenti e lacerazioni capsulari).

E le conseguenze distorsive

L’evento traumatico può portare ad una patologia articolare suddivisa in due quadri:

  • lassità: con lesioni capsulari, distensioni e possibili lacerazioni del comparto legamentoso laterale e mediale che determinano un’escursione articolare oltre i limiti fisiologici;
  • instabilità: cedimento articolare con possibile rottura più o meno totale dei legamenti.

A fronte di ciò, è necessario quindi intraprendere una buona rieducazione dopo un episodio distorsivo, dal momento che un’articolazione lesa ed instabile rappresenta il presupposto per ulteriori distorsioni recidivanti.

La diagnosi iniziale

Un accurato esame clinico è essenziale per evitare diagnosi errate o trascurare eventuali lesioni associate. Nella diagnosi e nella scelta del trattamento terapeutico è utile considerare l’esistenza di tre possibili gradi per le lesioni laterali:

  • Grado 1°: distorsione legge Il trauma distorsivo ha prodotto solamente una distensione o una piccola lacerazione dei legamenti coinvolti. E’ presente una modesta tumefazione o dolorabilità. Il danno funzionale è assente o minimo e non compare instabilità articolare.
  • Grado 2°: distorsione moderata. E’ presente una parziale rottura dei legamenti, una moderata tumefazione e dolorabilità, una certa perdita della funzione articolare e una lieve instabilità.
  • Grado 3°: distorsione grave. Presenta tumefazione, ecchimosi, dolorabilità, instabilità meccanica dal momento che è presente una rottura completa dei legamenti.

Il trattamento riabilitativo

Gli scopi di una corretta riabilitazione sono 1) ripristino dell’articolarità, 2) del controllo propriocettivo, 3) della forza a livelli precedenti (o superiori) il trauma.

Il trattamento conservativo è diviso in tre fasi: acuta, sub-acuta e di recupero funzionale.

Nelle distorsioni di grado 1°, in genere, non è necessaria una riabilitazione specifica ed sufficiente un breve periodo di riposo con l’articolazione in scarico (ad esempio quella della caviglia), seguito da esercizi che consentono di recuperare gradualmente l’ampiezza dei movimenti e del tono muscolare. Tutte le lesioni moderate, di grado 2°, richiedono una riabilitazione specifica e periodi compresi tra le 2-3 settimane e 6-8 settimane prima di consentire la completa ripresa dell’attività sportiva. Nelle distorsioni severe o di grado 3°, le opzioni terapeutiche sono due: riparazione chirurgica immediata, immobilizzazione della caviglia in uno stivaletto per 3-6 settimane seguita da riabilitazione o mobilizzazione precoce controllata seguita da riabilitazione e recupero funzionale.

La maggior parte delle prove raccolte evidenziano che una mobilizzazione precoce controllata a seguito di un intervento, seguita da riabilitazione, consente la riduzione dei tempi di guarigione e di ripresa dell’attività sportiva.

metodo rice

La fase acuta

Il protocollo più accreditato per le lesioni acute è il R.I.C.E.: Rest, Ice, Compression, Elevation.

Lo scopo è quello di contenere al massimo l’entità del danno, di diminuire il dolore e facilitare il drenaggio dell’edema e prevenire ulteriori sollecitazioni. La maggior parte di queste lesioni comporta la rottura dei vasi sanguigni ed è quindi determinante arrestare, nelle prime 24 ore, l’emorragia affinchè gonfiore e versamento non rallentino il processo di guarigione. La terapia con il ghiaccio è utile per gli effetti anestetici e attenua lo spasmo muscolare riflesso: raffreddando la cute avviene una vasocostrizione locale che aiuta a contenere il versamento. Tuttavia, è bene alternare il ghiaccio (per 5 minuti) a momenti senza (per altri 5 minuti) e ripetere questa alternanza per 4/5 volte: questo tipo di trattamento stimola il meccanismo di “pompa” del sistema circolatorio e contribuisce a ridurre l’edema.

Anche l’elevazione dell’arto sopra il livello del cuore aumenta il ritorno venoso e contribuisce ad eliminare i fluidi in eccesso e i prodotti infiammatori della zona e la compressione (per mezzo di bendaggi) aumenta il confort dell’infortunato e ne limita la tumefazione. E’ molto utile nelle prime 72 ore applicare un bendaggio compressivo utilizzato per controllare e limitare la formazione e/o l’espansione di un ematoma, di un edema o versamento

fine fase acuta distorsione

 

La fase sub-acuta

In questa fase lo scopo del trattamento è quello di sottoporre il tessuto leso ad una serie di sollecitazioni meccaniche utili per promuovere l’orientamento fisiologico delle fibre di collagene. Gli obiettivi di questa fase sono: eliminazione del dolore dello spasmo muscolare e dell’edema, recupero dell’articolarità e della forza muscolare. Per raggiungere questi obiettivi si utilizzano massaggi, terapie fisiche, tecniche di mobilizzazione attiva e passiva.

La fase di recupero funzionale

Nella fase di recupero funzionale si mira al recupero dell’articolarità, della propriocettività e della forza, alla prevenzione delle recidive e alla riduzione dei tempi di recupero. In questa fase sono obbligatori esercizi di recupero funzionale ed esercizi sport-specifici.

Conclusioni

Svolgere un buon programma riabilitativo e una fase sport specifica sono presupposti fondamentali per prevenire ulteriori episodi distorsivi. Oggigiorno i programmi riabilitativi sono particolarmente ampi e propongono diverse soluzioni all’evento traumatico: non è necessario effettuare tutti gli interventi possibili ma occorre valutare la situazione specifica ad ogni caso al fine di intervenire nel modo migliore.