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Come l’osteopatia puo’ aiutare la respirazione

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Tempo di lettura medio: 4 minuti

L’approccio osteopatico risulta essere un valido aiuto per la ripresa della capacità respiratoria post Covid. Scopriamo come.

Per la ripresa di una buona capacità respiratoria che può essere compromessa o dall’ormai noto virus SARS-COV-2 (che sappiamo colpire in maniera predominante il nostro sistema respiratorio) o dalla presenza di altre cause che possono limitarne la funzionalità (basta pensare all’asma per fare un esempio conosciuto), il migliore approccio da attuare è un approccio completo che affianchi alla fisioterapia respiratoria, la successiva ginnastica respiratoria attiva ed anche la valutazione e il trattamento osteopatico.
approccio osteopatico

L’approccio osteopatico

I trattamenti osteopatici a livello respiratorio sono degli approcci che possono essere definiti viscerali: si agisce tramite delle precise tecniche sulle pleure polmonari (delle membrane a forma di foglietto che avvolgono i polmoni), sui polmoni stessi e sul diaframma, muscolo responsabile degli atti respiratori nella fase di inspirazione e di espirazione. Il diaframma, anatomicamente dalla forma di cupola, si trova tra la base della cavità toracica e la parte superiore dell’addome ed è un muscolo definito elastico: nella fase di inspirazione si abbassa, appiattendosi e appoggiandosi sulla cavità viscerale sottostante permettendo l’entrata dell’aria, mentre nella fase di espirazione ritorna nella posizione originaria permettendo così la sua fuoriuscita.

La respirazione primordiale

La respirazione diaframmatica è considerata la respirazione primordiale: in un bambino o neonato è facile notare come la pancia si gonfia e sgonfia a seguito di ogni atto respiratorio. Poi, con il passare degli anni e la crescita del corpo, la frequentazione di sport, stati emotivi ansiosi o la cattiva postura protratta in avanti, in atteggiamento cifotico, ha fatto sì che la respirazione diventasse sempre più toracica coinvolgendo la parte alta delle costole e dei polmoni e meno diaframmatica con una conseguente perdita di motilità del muscolo diaframma.

Per avere un buon funzionamento polmonare è necessario che le proprie viscere interne scivolino le uni sopra alle altre (con movimenti minimi, impercettibili ma essenziali per il corpo); la possibile mancanza di scorrimento può alla lunga, se si considera il fatto che una persona adulta compie in media dai 15 ai 18 atti respiratori al minuto e 7/8 ritmi viscerali, portare problemi e stati infiammatori. L’osteopatia ha il compito di dare libertà di scorrimento ai visceri, mobilizzare le articolazioni delle coste e svolge un’azione diretta sui lobi polmonari (i lobi polmonari sono le zone in cui viene diviso il polmone: il polmone destro è diviso da tre profonde scissure che lo sezionano in lobo superiore, medio ed inferiore, mentre il sinistro ne possiede due, quello superiore e inferiore) e risolvere perciò problemi legati alla motilità.

Tutte queste componenti se non lavorano perfettamente sincronizzate tra di loro e con il loro giusto movimento possono portare alla persona difficoltà nell’atto respiratorio ed aggravare situazioni di asma o di allergie.

respirazione primordiale

Le tecniche osteopatiche: un valido aiuto per la respirazione

L’osteopatia, inoltre, attua una serie di tecniche sia a livello polmonare superiore, a livello dell’apice pleurico (la parte alta del nostro polmone, immaginabile come l’apice di una piramide, con inserzione tramite dei legamenti alla trasversa della vertebra C7, unico punto palpabile del polmone) consentendone di ritrovare la libertà di movimento, ma anche nella parte inferiore a livello del muscolo diaframma, muscolo che può anche bloccarsi a seguito di profondi shock e spaventi. I trattamenti manuali proposti sono tecniche dirette di rilassamento per consentire di sbloccare tale situazione e permettere al muscolo di ritornare a svolgere la sua funzione durante la respirazione.

La situazione di oggi, dovuta alla circolazione del virus SARS-COV-2, ha fatto sì che sia le persone che sono state colpite dal virus e che hanno avuto importanti conseguenze a livello respiratorio (non solo dovuti ai danni strutturali causati dal virus all’interno dei polmoni, ma anche allo stato di forzato allettamento), sia le persone che fortunatamente non hanno contratto la malattia ma che non hanno potuto più svolgere la propria normale attività quotidiana, riducendo di fatto il proprio movimento, ha fatto incrementare la richiesta di aiuto per ritrovare la normale capacità meccanica respiratoria diminuendo di fatto situazioni di tensione dovute alle retrazioni pleure e alla mancanza di movimento a livello polmonare.

aiuto meccanico

Un aiuto meccanico che permette di migliorare la capacità polmonare

È importante sottolineare che il compito dell’osteopatia e dei trattamenti osteopatici non è quello di lavorare sull’alveolo, struttura responsabile degli scambi gassosi all’interno del polmone (parte maggiormente colpita ad oggi dal virus, ma soggetta anche a situazioni di allergie, asma ecc..), ma è quella di aiutare da un punto di vista meccanico il contesto in cui è presente l’alveolo e di conseguenza migliorare la capacità del polmone.

Le tecniche osteopatiche inerenti all’apparato respiratorio sono tecniche non invasive e non pericolose, svolte in assenza di dolore, delle mobilizzazioni lente e graduali, associate anche a tecniche di stiramento della gabbia toracica e del collo che indirettamente vanno a stirare la parte pleurica polmonare, migliorano la capacità respiratoria e consentono di incrementare la libertà di movimento dell’apparato interessato che era stato precedentemente compromesso.