Il Blood Flow Restriction Training, conosciuto come BFR è una modalità di allenamento che consiste nella restrizione parziale del flusso sanguigno, attraverso l’applicazione di un device esterno costrittivo posizionato nella zona prossimale del braccio o della coscia, che impedisce il ritorno venoso causando un accumulo di sangue nel muscolo.
Anche se i meccanismi fisiologici che portano a tali effetti non sono ancora ben chiari, si suppone che lo stress metabolico associato alla tensione meccanica del carico sollevato, agiscano sinergicamente nel mediare numerosi meccanismi secondari fino alla crescita muscolare.
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Il Blood flow restriction viene utilizzato sia in ambito sportivo che in ambito riabilitativo, per la sua comprovata efficacia in termini di guadagno di forza ed ipertrofia muscolare: attraverso il BFR infatti, si possono ottenere benefici eseguendo esercizi con un carico basso (20- 30% del carico massimale)
Ad esempio, persone che hanno subito una perdita muscolare in seguito ad una operazione, come capita spesso dopo una operazione al ginocchio, e non riescono a sopportare carichi elevati, il BFR permette di accelerare il guadagno di volume muscolare utilizzando dei carichi più leggeri.
L’ipossia tissutale sarebbe in grado di aumentare la sintesi locale e sistemica di ormoni, come ad esempio l’ormone della crescita, che nello studio di Takarada et al. (2000) era aumentato di 290 volte rispetto al gruppo di controllo. Davvero notevole!
Come si applica?
Nel 2018, un articolo di Mattocks at al. spiega la modalità di utilizzo ed applicazione del BFR. Gli adattamenti all’attività fisica svolta con BFR dipendono da diversi fattori e sono:
- La pressione dell’occlusione (parziale o totale)
- Il tipo di occlusione (intermittente o continua)
- L’intensità dell’esercizio (bassa, moderata, alta)
- Il volume degli esercizi svolti con BFR.
Nello specifico:
- La quantità di pressione richiesta per diminuire l’afflusso sanguigno ad un arto è determinata dall’ampiezza del manicotto applicato all’arto: più il manicotto è largo e più è richiesta una pressione minore a causa dell’area maggiore sulla quale la pressione è applicata.
- Il tessuto del manicotto, che sia elastico o nylon, non sembra influire sui risultati dell’allenamento.
- Dalla letteratura scientifica si raccomanda di utilizzare un range tra 40 e l’80% di pressione, detta anche AOP (arterial occlusion pressure).
- Il volume di lavoro suggerito per ottenere adattamenti sufficienti nella maggior parte delle persone, è di 75 ripetizioni distribuite in 4 set (30, 15, 15, 15).
- Lavorare con ripetizioni a cedimento è un’alternativa ma non sempre necessaria.
- Si suggerisce di lavorare tra il 20 e 40% 1RM in combinazione con il BFR, in quanto questo range è sufficiente a produrre gli stimoli necessari.
- Utilizzare una frequenza di 1-2 volte al giorno può essere usata nel caso di programmazioni brevi, mentre sarebbero ideali 2-3 sessioni a settimana per programmazioni normali.
Chi può utilizzare il Blood Flow Restriction?
Dipende.
Bisogna fare attenzione a chi abbiamo davanti. Gli effetti positivi ottenuti attraverso l’utilizzo del BFR in termini di guadagno di ipertrofia e forza sono molti e sono stati osservati in varie popolazioni come soggetti clinici, persone fisicamente attive e atleti agonisti. L’utilizzo del BFR va però inteso come metodo complementare e non esclusivo dell’allenamento, è uno strumento che può aiutare ad accelerare il processo di crescita del muscolo ma non deve essere visto come il solo ed unico metodo.
Tra le popolazioni che possono beneficiare del BFR training vi sono:
- Soggetti a cui è controindicato svolgere allenamenti con carichi elevati
- Soggetti che hanno bisogno di una riabilitazione muscoloscheletrica
- Soggetti in salute ed atleti.
L’esitazione è maggiore per le popolazioni a rischio, come i soggetti che sono predisposti ad un aumento esagerato dell’attività del sistema nervoso simpatico durante l’attività fisica, come nel caso di ipertensione o problematiche cardiovascolari.
Le controindicazioni, secondo Nakajima sono:
- Malattie cardiovascolari varie.
- Vene varicose.
- Stato di gravidanza.
- Storia di trombosi venosa profonda.
- Trombofilia
- Diabete
Conclusioni:
Per concludere, possiamo dire che il BFR è un trattamento efficace, valido e sicuro per i pazienti/clienti, anche in quelli post-operatori o con elevata reattività dolorosa. Tuttavia, è importante prestare attenzione a quella categoria di soggetti che potrebbero presentare controindicazioni. Prima di utilizzarlo infatti, nel libretto di istruzioni presente nella scatola o nel sito internet dello strumento, sono presenti le linee guida e una lista di persone con cui è controindicato l’utilizzo del BFR. L’utilizzo di questo strumento, come abbiamo detto all’inizio dell’articolo, deve essere di supporto, un metodo alternativo da inserire nella routine di allenamento dei nostri atleti/pazienti/clienti ma non dipendere totalmente da esso.