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LE LESIONI DEGLI HAMSTRING

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Tempo di lettura medio: 4 minuti

Cosa sono gli “Hamstring“ ?

Con il termine hamstring si identifica un gruppo di muscoli posizionato nella zona posteriore della coscia. Si tratta infatti di un complesso di tre muscoli definiti “ischiocrurali” che comprende: bicipite femorale, semimembranoso e semitendinoso.

Tutti originano dalla tuberosità ischiatica situata nella zona inferiore dell’articolazione coxo-femorale, comunemente chiamata anca, e differiscono per il punto di inserzione: il bicipite femorale si inserisce con un unico tendine alla testa della tibia, mentre semimembranoso e semitendinoso si inseriscono in due punti differenti della zona mediale della tibia. Si evince, dunque, che sono tutti muscoli biarticolari e la loro azione principale è la flessione di ginocchio, ovvero dalla stazione eretta avvicinano il tallone al gluteo.

L’azione di flessione del ginocchio non è l’unica, questi muscoli sono interessati anche nell’estensione dell’anca, nella rotazione interna ed esterna di anca e di ginocchio; sono importanti stabilizzatori di bacino (soprattutto durante la flessione avanti del tronco), garantiscono compattezza e protezione dell’articolazione del ginocchio e favoriscono il movimento di retroversione del bacino.

Quindi svolgono un ruolo fondamentale non solo per l’articolazione dell’anca ma anche per il ginocchio garantendone la stabilità.

lesioni hamstring

In che modo avvengono le lesioni?

Sono state effettuate numerose ricerche, le quali confermano che gli infortuni legati a questo gruppo muscolare sono molto frequenti e tra gli sport maggiormente interessati risultano il calcio e il rugby, ma in generale tutte quelle attività sportive nel cui profilo prestativo siano richiesti sprint, accelerazioni, decelerazioni, rapidi cambi di direzione e salti. Infatti, si è osservato come l’alta velocità di corsa richiesta dalla gara, i cambi di direzione, gli arresti e le ripartenze siano un fattore comune di rischio per questo genere di infortunio.

Le lesioni dei muscoli hamstring possono avvenire a causa di una interazione tra diversi fattori di rischio i quali possono essere non modificabili, come età e traumi pregressi, mentre tra i fattori modificabili troviamo:

  • Lo squilibrio muscolare tra quadricipite femorale e bicipite femorale
  • Insufficiente riscaldamento
  • Flessibilità e postura
  • Stabilità del bacino insufficiente
  • Poco recupero
  • Nutrizione inadeguata
  • Poca flessibilità
  • Fatica e carico di lavoro troppo alto
  • Infortuni precedenti.

In ambito traumatologico è necessario fare una distinzione di natura eziologica quando si parla di danno ai muscoli ischiocrurali (hamstring injury) poiché essendo un complesso muscolare il semplice riferimento all’insieme dei muscoli risulterebbe vago. In particolare, si dividono gli infortuni in due casi principali:

  • Il primo danno a carico del muscolo semimembranoso causato da una violenta contrazione eccentrica durante la fase di volo della corsa (in catena cinetica aperta), durante la parte finale della flessione della coscia sul bacino.
  • Il secondo è a carico del muscolo bicipite femorale ed è causato da una contrazione di tipo eccentrica che si verifica nella fase finale della spinta del piede a terra, quindi durante un movimento a catena cinetica chiusa.

infortuni hamstring

A seconda della lesione si classifica l’entità dell’infortunio in 3 gradi:

1° lesione soltanto di alcune fibre. Il dolore solitamente aumenta il giorno successivo. Il cammino non è compromesso.

2° lesione di circa la metà delle fibre muscolari. Dolore acuto, leggero gonfiore e perdita di funzione. Dolore riprodotto alla palpazione o alla contrazione concentrica/eccentrica del muscolo.

3° più della metà delle fibre lesionate. Spesso è coinvolto anche l’aspetto tendineo del muscolo. Presente forte gonfiore e dolore, con una perdita totale della funzionalità ed impossibilità nel cammino.

Questa tipologia di infortunio può portare all’assenza dalla attività fisica del soggetto per diverso tempo (in relazione all’entità della lesione) ed è alto anche il rischio di recidività; numerosi studi hanno dimostrato come il tasso di rischio sia circa il 30% e soprattutto nelle prime tre settimane di ripresa dell’attività, quindi, è necessario una riabilitazione e una riatletizzazione adeguata altrimenti si rischia un ulteriore stop forzato. Il ritorno dell’atleta ai livelli di performance precedenti con il minimo rischio di recidività della lesione è l’obiettivo principale di un programma di riabilitazione, e l’allenamento eccentrico della forza è ritenuto molto utile nella riabilitazione delle lesioni ai muscoli ischiocrurali. Durante i programmi di recupero è molto importante il controllo neuromuscolare della regione lombo-pelvica, necessario per consentire una funzione ottimale dei muscoli posteriori della coscia durante le normali attività sportive.

esercizi hamstring

Cosa bisogna fare per limitare gli infortuni?

Diversi studi hanno dimostrato l’importanza di un programma specifico preventivo per questa tipologia di infortunio. Un buon programma si basa sugli stessi principi usati nei programmi riabilitativi, in cui è presente l’allenamento della componente eccentrica (usando ad esempio delle pedane isoinerziali), la stabilizzazione del tronco, il riequilibrio tra la forza dei muscoli agonisti ed antagonisti.

I programmi di prevenzione dovrebbero essere effettuati durante tutti i periodi dell’anno: prima, durante e dopo la stagione agonistica, in questo modo il lavoro effettuato può essere molto più efficacie e il rischio di lesione si riduce significativamente, così come anche il tasso di rischio di recidività.

In conclusione

La lesione dei muscoli posteriori della coscia rappresenta ad oggi una problematica davvero importante, soprattutto a livello sportivo. I tempi di recupero sono lunghi e, spesso, la fretta di rientrare in campo precocemente non permette il rispetto di tutte le fasi riabilitative, con conseguenti lesioni recidivanti. Per questo motivo, è opportuno affidarsi a personale esperto e competente per beneficiare al massimo sia di un programma riabilitativo, sia di un programma preventivo.

 

Articolo scritto insieme a Luca Dozio laureando in Scienze Motorie.