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L’allenamento funzionale: la personalizzazione del movimento

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Tempo di lettura medio: 4 minuti

L’allenamento funzionale è una tipologia di allenamento che basa le sue origini nella riabilitazione. Oggi viene tuttavia utilizzato per lo sviluppo generale di alcune fondamentali capacità motorie come la coordinazione, la flessibilità e la forza. E’ un programma in cui tutti possono essere partecipi in relazione al sesso e all’ età: infatti, unisce lo sforzo al divertimento, e può essere utilizzato anche per il miglioramento del sistema cardiovascolare.

L’allenamento funzionale riporta l’individuo a riscoprire gli schemi motori di base attraverso i movimenti della vita quotidiana: il movimento eseguito su più piani e più assi coinvolge in particolar modo i muscoli stabilizzatori, i quali forniscono un aiuto fondamentale per raggiungere uno stato di forma ottimale che si tramuta nel benessere giornaliero.

GLI OBIETTIVI

L’obiettivo dell’allenamento funzionale mira ad una vita più sana attraverso una migliore qualità di movimento e un minor rischio di “incappare” in infortuni di varia natura.

Vediamo qualche esempio per essere più pratici:

  • se un soggetto ha necessità di sollevare carichi piuttosto importanti, l’obiettivo mirerà alla tecnica di sollevamento del carico oltre che all’allenamento in sé contro resistenze di un certo livello;
  • se il soggetto fosse un genitore di un bambino piccolo, il lavoro sarà indirizzato verso dei sollevamenti di moderate resistenze con enfasi sulla stabilizzazione e sull’ equilibrio durante il sollevamento;
  • se il soggetto fosse un maratoneta, l’allenamento sarà indirizzato verso il miglioramento della potenza aerobica.

Gli allenamenti sono impostati dopo un’attenta valutazione delle condizioni iniziali della persona: così, successivamente ad un’accurata anamnesi iniziale, si potrà iniziare il percorso verso l’obiettivo prefissato, sempre che i risultati richiesti non siano utopistici.

benefici allenamento funzionale

I BENEFICI

I benefici che si possono trarre sono molteplici:

  • Sviluppo della propriocezione: è una delle regole basi di qualsiasi tipologia di attività funzionale (nonché di tutti i processi riabilitativi) poiché parte dal presupposto che per muoversi in maniera “naturale” occorre avere un’approfondita conoscenza del proprio corpo in rapporto allo spazio che ci circonda (in altre parole, si tratta della capacità di “percepire” il proprio corpo nell’attività richiesta).
  • Miglioramento dell’equilibrio: molti degli esercizi vengono realizzati in situazioni non ottimali proprio per migliorare la percezione del proprio corpo anche in situazioni di instabilità, consentendo quindi di acquisire una maggior consapevolezza di sé (il che significa: postura più corretta, equilibrio e, nel caso di persone anziane, un minor rischio di vertigini o di cadute accidentali).
  • Miglioramento della flessibilità. L’esercizio sui tre piani dello spazio (frontale, sagittale e orizzontale) porta al miglioramento dell’elasticità e della mobilità articolare: in questo modo i soggetti hanno meno probabilità di incorrere in distorsioni o fastidiose tendiniti.
  • Sviluppo dell’agilità e della coordinazione motoria. Ogni esercizio si basa sulla combinazione di più movimenti legati tra loro, apportando di conseguenza un notevole miglioramento della coordinazione. Lo step successivo alla coordinazione è proprio l’agilità: essere capaci di cambiare direzione e senso del corpo nella maniera più fluida ed efficace possibile.
  • Aumento del tono e della potenza muscolare. L’allenamento funzionale, differentemente dall’esercizio eseguito attraverso una macchina isotonica, non agisce sul singolo muscolo, ma è basato su una serie di gesti più articolati appositamente per migliorare e rinforzare i movimenti richiesti nei diversi ambiti.
  • Consumo di grassi. A seconda dell’intensità dell’allenamento, si possono bruciare fino a 500-600 calorie all’ora, eliminando tossine e rendendo il fisico più snello e asciutto.
  • Miglioramento del sistema cardiovascolare e respiratorio. Anche qualora venga praticato a un livello base, l’allenamento funzionale apporta un notevole aumento della capacità polmonare e una maggior resistenza cardiaca.

L’allenamento funzionale, specie se praticato in gruppo, oltre ai benefici descritti in precedenza, è anche un momento di svago e di socializzazione, oltre che un’ottima valvola di sfogo per scrollarsi di dosso lo stress della vita quotidiana

modalita allenamento

MODALITA’ DI ALLENAMENTO

Innanzitutto è possibile classificare gli esercizi in ampie categorie a seconda dei movimenti coinvolti:

  • Stabilizzazioni: esercizi statici attraverso lo sviluppo della core stability (muscolatura locale).
  • Flessioni/estensioni: esercizi sul piano sagittale che enfatizzano i movimenti di flessione ed estensione.
  • Rotazioni: esercizi sul piano trasversale che enfatizzano i movimenti di torsione.
  • Trazioni e spinte: ricordiamo che nel movimento umano esistono solo e solamente 2 movimenti: le trazioni e le spinte. Così anche nell’allenamento funzionale.

Nell’esecuzione di un movimento il corpo attiva naturalmente anche i  muscoli stabilizzatori che hanno il ruolo fondamentale di equilibrare il gesto durante un’azione motoria. L’utilizzo dei macchinari da palestra guidati tende ad annullare la componente instabile insita in ogni esercizio, prediligendo di contro l’esaurimento muscolare della specifica area allenata. L’allenamento funzionale vuole invece fare esattamente l’opposto: i vari esercizi eseguiti a corpo libero o con l’ausilio di piccoli o grandi attrezzi, hanno l’obiettivo di creare delle condizioni fortemente instabili con l’obiettivo di rendere il movimento meno naturale ricercando l’equilibrio e la stabilità necessaria per eseguirlo al meglio. Nella ginnastica funzionale, non esistono esercizi di isolamento o mono-articolari ma i gesti compiuti sono tutti multi-articolari. Con un unico movimento si riescono ad allenare molteplici muscoli e con conseguente ottimizzazione dei risultati, riducendo contemporaneamente i tempi di allenamento.