Una domanda ricorrente da chi è ancora scettico. Una risposta dagli esperti.
Il termine Pilates, negli ultimi anni, è entrato a far parte nel vocabolario del mondo del fitness e delle palestre, così come è molto semplice camminare per strada e vedere sorgere centri con l’insegna “Centro Pilates”.
Ma che cos’è? E specialmente cosa si fa?
Per prima cosa è bene ricordare che il termine Pilates non è un termine inventato ma non è altro che il cognome del suo fondatore, un tedesco, nato in Germania nel 1880.
Indice dei contenuti
- 1 Una domanda ricorrente da chi è ancora scettico. Una risposta dagli esperti.
- 2 Ma che cos’è? E specialmente cosa si fa?
- 3 E’ quindi una ginnastica che non può essere fatta anche individualmente, come allenamento da casa o serve la presenza costante di un esperto?
- 4 Esiste differenza tra il Pilates praticato nei centri fitness e nei centri specializzati?
- 5 Come si fa a diventare insegnati Pilates?
- 6 Prima ha parlato di Reformer e Cadillac, ma cosa sono e specialmente in cosa si differenziano dal corpo libero?
- 7 E’ quindi consigliabile una frequenza bisettimanale?
- 8 Ritornando alla domanda iniziale: è una moda o un valore consolidato?
La sua disciplina divenne famosa inizialmente in America a partire dagli anni 20 e ad oggi si può parlare di una metodologia di carattere centenario. In Italia, invece, il suo arrivo si colloca negli anni 80 con un aumento e una crescita esponenziale a livello di fama e notorietà solo negli ultimi 10/15 anni in seguito al valore riconosciuto a questa disciplina in ambito rieducativo e preventivo. Ad oggi, infatti, molti medici di base o specialisti in ortopedia e fisiatria consigliano ai propri pazienti di avvicinarsi al mondo del Pilates per trarne vantaggi a livello di benessere generale ma in particolare a livello della colonna vertebrale.
Il Pilates, infatti, si basa su un concetto molto semplice quanto innovativo: il controllo del movimento in ogni sua forma tramite le sue sequenze di esercizi e il controllo del muscolo trasverso presente e attivo in ogni singolo movimento. Questo consente di avere sempre una “cintura protettiva” a livello lombare che permette non solo di rinforzare la parete addominale ma specialmente di non caricare eccessivamente la zona lombare.
E’ quindi una ginnastica che non può essere fatta anche individualmente, come allenamento da casa o serve la presenza costante di un esperto?
E’ un metodo di ginnastica e come tale ha delle sue regole, una storia e delle caratteristiche ben precise che non possono essere improvvisate né tanto meno copiate questo perché è una disciplina versatile che può aiutare persone con background diversi, obiettivi diversi e fisici diversi.
E’ un po’ come avere in mano uno strumento e come tale deve e può essere adattato singolarmente.
Perciò ritornando alla domanda iniziale è necessario la presenza di un esperto che sappia organizzare le lezioni in base agli allievi presenti.
Esiste differenza tra il Pilates praticato nei centri fitness e nei centri specializzati?
Sì, una differenza esiste anche a parità di bravura degli insegnati. Questo perché nelle palestre classiche un modus operandi è quello di avere degli abbonamenti free, liberi, dove un cliente può spaziare tra la sala pesi, svolgere diversi corsi e partecipare a seconda del tempo e dell’orario alle lezioni presenti in quel momento. Questo non permette all’insegnate di conoscere singolarmente i propri allievi né tanto meno organizzare una lezione preventivamente costruita sul livello della classe. Altra caratteristica che questa modalità non permette di avere è un numero piccolo e chiuso di persone a lezione.
Nei centri Pilates questo non esiste: esistono delle classi preformate sul livello dei clienti, si hanno numeri di accesso piccoli e ristretti, si conosce perfettamente il cliente con cui si sta lavorando e questo permette di organizzare delle lezioni sul livello della classe. E poi il Pilates non è solo una disciplina che si pratica a terra con un materassino ma il mondo del Pilates prevede la possibilità di utilizzare anche attrezzi come il Reformer e la Cadilac e questo non è possibile nei centri fitness.
Come si fa a diventare insegnati Pilates?
Esistono delle scuole, serie, specializzate che insegnano la disciplina del Pilates. Il nostro consiglio è quello di essere preventivamente Laureati nelle Scienze Motorie, una laurea che permette di conoscere il movimento umano a livello anatomico, fisiologico; consente di avere delle base di psicologia, pedagogia e traumatologia e questo bagaglio permette di studiare la disciplina del Pilates e riconoscere la forza del suo metodo e di saperla adattare anche ai diversi problemi della clientela. Le scuole di Pilates non sono poi scuole che danno la formazione in un weekend o con poche ore ma sono scuole che possono durare anche anni, basate su più livelli e che danno formazioni complete con anche tante ore di tirocinio e di pratica.
Prima ha parlato di Reformer e Cadillac, ma cosa sono e specialmente in cosa si differenziano dal corpo libero?
Questa è una domanda molto frequente “Dove ottengo più benefici? Dove faccio più fatica?” e la risposta non c’è, ovvero c’è ma non perché c’è differenza tra il corpo libero e l’utilizzo delle macchine. Pilates nella creazione del suo metodo classico aveva impostato la lezione in modo che nell’ora di lavoro si potesse svolgere una prima parte a corpo libero, per poi passare sul Reformer, lavorare sulle necessità individuali sulla Cadilac o sui piccoli attrezzi come la Barrel e la Chair e terminare con degli esercizi che riportano gradualmente alla stazione eretta. Il Reformer, la Cadilac piuttosto che la Barrel e la Chair sono i grandi attrezzi del Pilates, ovvero macchinari da lui concepiti: ognuno di questi attrezzi ha delle caratteristiche ben precise e un suo specifico utilizzo.
Questo metodo può essere ancora svolto ma solo nelle lezioni individuali quando si lavora insegnante-alunno ma non è fattibile in classi di lavoro più numerose, anche per motivi logistici, di tempo e spazio.
Sulla base però di quello appena detto si capisce che la scelta tra corpo libero e macchine ha la stessa valenza a livello di benefici. Poi personalmente, consigliamo il Reformer perché la versatilità dell’attrezzo nonché la sua concezione con molle e cinghie permette di raggiungere dei range di movimento, degli allungamenti che a corpo libero è difficile arrivare, ma ciò non toglie assolutamente il valore del corpo libero che obbliga invece ad un maggior controllo del proprio corpo nello spazio, cosa assolutamente non banale.
Detto questo, la soluzione migliore sarebbe, se si hanno le possibilità, di svolgere due lezioni alla settimana, una a corpo libero e una con il Reformer.
E’ quindi consigliabile una frequenza bisettimanale?
Sì, ma questo in tutte le discipline: si ottengono maggiori risultati e in minor tempo. E’ un ragionamento che può essere esteso anche alla frequenza in palestra piuttosto che ad un corso di nuoto. Detto questo però il Pilates ha anche la caratteristica di supportare e di completare la preparazione atletica di atleti, di qualsiasi disciplina e in quei casi, ovvero quando un atleta ha già un calendario settimanale basato su più allenamenti allora può integrarlo anche con una volta sola a settimana. Discorso diverso invece per le persone con una vita normale, più sedentaria, che invece è consigliata una frequenza bisettimanale o nei casi invece di recupero di un infortunio che invece occorre una frequenza più costante.
Ritornando alla domanda iniziale: è una moda o un valore consolidato?
Le mode hanno durata inferiore, sono passeggere. In questo caso stiamo parlando di una disciplina centenaria che si è fatta conoscere, è stata apprezzata e che specialmente viene consigliata anche dal personale sanitario competente. Ha delle caratteristiche e una struttura nonché una formazione che è stata studiata e che è riconosciuta a livello mondiale. Per questo motivo ha valore e un valore ormai consolidato nel tempo.