Quando si parla di piede lo si considera come un’entità un po’ marginale del nostro corpo, del resto è la parte più distale dal “centro”, ma spesso ci si rende conto veramente della sua importanza quando ne viene compromesso il suo funzionamento e la nostra deambulazione ne è intaccata. Ma il piede, in realtà, ha un’importanza fondamentale spesso sottovalutata: compromette la postura. Esso, infatti, è collegato a tutto il resto del nostro corpo e un suo problema biomeccanico disfunzionale, o un suo appoggio errato, può compromette anche tutto il resto del corpo sovrastante.
Un organo di senso
Il piede viene definito sia “organo di movimento che di senso”. Nella deambulazione, durante la fase di pronazione ovvero di contatto con il terreno esso si comporta come organo di senso, mentre nella fase di supinazione, quando si stacca dal terreno, diventa organo di moto.
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Il piede ha quindi un triplice ruolo:
- Recettore: in quanto raccoglie i dati esterni che trasmette al sistema nervoso;
- Attuatore: tramite variazioni di forza modifica il suo stato e quello di tutto il corpo;
- Adattatore: modifica forma e posizione per compensare ai propri squilibri o a quelli di recettori posti più in alto.
Il piede come recettore
Tre ambienti recettoriali diversi (pelle, muscoli e articolazioni) informano il Sistema Nervoso Centrale di tutto ciò che accade a livello del piede e il piede a sua volta attua dei comportamenti per far fronte alla situazione presente.
La pelle è primo ambiente di raccolta dati ed è formata da tre tipi di meccanocettori:
- Dischi di Merkel e corpuscoli di Ruffini: a lento adattamento, sensibili alla pressione e allo stiramento;
- Corpuscoli di Meissner: ad adattamento intermedio, adibiti al controllo della velocità di movimento;
- Corpuscoli di Pacini: recettori ad adattamento rapido sensibili alla velocità di deformazione cutanea.
La sua funzione meccanocettiva è deputata alla ricezione, alla trasmissione al Sistema Nervoso e all’elaborazione di informazione corticale riguardo l’ambiente esterno.
A livello muscolare i recettori più importanti per il controllo propriocettivo e posturale sono i fusi neuromuscolari e gli organi tendinei del Golgi: i fusi neuromuscolari sono sensibili allo stiramento e alle variazioni di lunghezza del muscolo, mentre gli organi tendinei del Golgi sono invece situati nella sezione muscolo tendinea e sono sensibili al grado di tensione del muscolo.
I recettori articolari, invece, situati nelle capsule e nei legamenti informano sulla posizione, velocità, accelerazione e direzione del movimento articolare. Le terminazioni nervose, stimolate durante la stazione eretta che nel movimento fanno del piede un organo “posturale”: i nervi sensitivi trasmettono al cervello tutte le informazioni (tattili, vibratorie, spaziali e traumatiche) recepite a livello della cute, dei tendini e delle articolazioni.
Il piede come attuatore
Il piede informando il Sistema Nervoso Centrale sulle oscillazioni della massa corporea si comporta come una piattaforma stabilometrica dal momento che le informazioni plantari sono le uniche a derivare da un recettore fisso direttamente a contatto con il suolo.
Grazie a queste informazioni afferenti, insieme a quelle provenienti da altre fonti quali occhi, labirinto e mandibola (recettori principali), il Sistema Nervoso Centrale formula una risposta motoria al fine di permettere adattamenti necessari alla postura e all’armonia del movimento.
Disfunzioni a livello del recettore podalico possono ripercuotersi a livello di tutto l’organismo dal momento che il sistema tonico posturale è collegato con sistemi miofasciali: un problema biomeccanico di disfunzione del piede può creare un’altera condizione biomeccanica a livello del ginocchio, dell’anca, delle vertebre lombari.
Il piede ha infatti un ruolo di estrema importanza specie dal punto di vista posturale: esso infatti può essere responsabile di squilibri posturale (piede causativo) ma può anche tamponare squilibri che provengono dall’alto come da occhi e denti (piede adattativo). A volte invece può anche associare una componente adattativa ad una causativa (piede misto) o essere in statica un piede varo, valgo o disarmonico, ma in dinamica rilevare un anomalo svolgimento del passo.
Nell’ipotesi in cui il piede viene definito come “adattativo” il piede non è responsabile di problemi posturali in quanto esso risulta solo il mezzo di connessione tra squilibri e il suo. Nel caso in cui il piede è invece “causativo” allora sì il piede è responsabile della compromissione di tutta la postura.
Il piede piatto valgo
Il piede piatto è un piede che ha un appiattimento della volta plantare (la parte bassa del piede che in condizioni normali, in stazione eretta, non tocca il suolo) e dalla valgo-pronazione del calcagno. Il piede con questa conformazione si infossa perciò all’interno e causa una rotazione interna anche di tibia e femore, e una rotazione che può compromettere anche il ginocchio portandolo anche esso verso l’interno (ginocchio valgo). Questa situazione può portare anche delle disfunzionalità posturali non solo nell’arto inferiore ma anche a livello della colonna vertebrale con: possibile antiversione del bacino e di conseguenza un’iper-lordosi lombare associata anche ad una iper-cifosi toracica di compensazione. Il piede piatto valgo è un piede di tipo causativo.
Il piede cavo varo
Il piede cavo è invece un piede caratterizzato da un’eccessiva supinazione, ovvero un’eccessiva concavità dell’arco plantare nei confronti del terreno. Come si può ben immaginare la presenza di un maggiore arco porta ad avere una ridotta superficie di appoggio del piede con il terreno con possibile formazione di callosità nei punti d’appoggio, problemi ai tendini e instabilità di caviglia. A livello posturale si possono avere diverse conseguenze: rotazioni esterne di gamba e coscia con una tendenza di rotazione esterna di ginocchio (ginocchio varo) e una diminuzione della lordosi lombare. Anche in questo caso il piede cavo è un piede causativo.
Conclusioni
Come è stato messo in evidenza il piede è un organo estremamente complesso. La sua struttura influenza tutto il nostro corpo (piede causativo) ma, viceversa, può anche essere influenzata dal corpo (piede adattativo). Di sicuro il piede non può più essere considerato come un’entità a sé ma in situazioni in cui sono presenti problematiche posturali bisogna sempre domandarsi se il piede può essere un elemento di disturbo e verificare se la sua struttura influenza o meno tutto il resto del corpo.