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GINOCCHIO VALGO: CAUSE, SINTOMI E POSSIBILI APPROCCI

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Tempo di lettura medio: 5 minuti

Cos’è il valgismo di ginocchio?

Le ginocchia valghe, o più comunemente chiamate “ginocchia ad X”, sono caratterizzate da una deformità angolare a carico dell’articolazione, che la porta a cedere e deviare verso l’interno, o meglio verso la linea mediana del corpo.

Il fisiologico allineamento degli arti inferiori avviene nel bambino nell’età compresa tra i 5 e i 18 anni, con una progressione dal varo al valgo nei primi 7 anni di vita.

Il valgismo di ginocchio ha un’incidenza maggiore nel sesso femminile e prevale nei soggetti in sovrappeso e obesi. Le possibili cause che possono portare a sviluppare tale condizione comprendono:

  • Condizione metabolica
  • Obesità e sovrappeso
  • Traumi
  • Infezioni
  • Cause neuromuscolari
  • Cause congenite (es: displasia fibulare)
  • Neoplasie

Sintomatologia e problematiche annesse

sintomatologia ginocchio valgo

Possibili posture correlate al ginocchio valgo possono comprendere: eccessiva pronazione dell’astragalo, torsione laterale della tibia, rotazione controlaterale delle spinose lombari; inoltre possono crearsi dei movimenti compensatori di altre parti del corpo come un varismo dell’avampiede o un’andatura in punta di piede durante il cammino per diminuire l’oscillazione del bacino.

A livello scheletrico/articolare si possono notare le conseguenze sulle articolazioni annesse: l’adduzione del ginocchio può essere accompagnata superiormente da rotazione interna del femore e inferiormente da una rotazione esterna della tibia e una pronazione del piede.

Viene inoltre evidenziata una possibile alterazione dell’attività muscolare: il muscolo quadricipite risulta maggiormente attivo il vasto laterale a discapito degli altri tre capi (vasto mediale, vasto intermedio e retto femorale); si potrebbe presentare una debolezza a livello del medio gluteo e dei rotatori dell’anca, abbinata a una scarsa flessibilità del TFL (tensore della fascia lata), della bandelletta ileo-tibiale e dei muscoli adduttori. In generale un soggetto con tale deformità presenta maggior instabilità soprattutto sul piano laterale, maggior rischio di infortunio se sportivo e, possibile, accelerazione delle patologie degenerative a carico dell’articolazione (es: gonartrosi).

Valgismo dinamico

Il valgismo dinamico è un movimento dell’arto inferiore in cui si verifica una combinazione tra rotazione interna del femore, adduzione di ginocchio, traslazione anteriore e rotazione esterna della tibia e eversione di caviglia. Questa condizione si differenzia dal normale valgismo di ginocchio: mentre nel primo caso abbiamo una vera e propria deformità articolare presente anche in statica, in questo caso ci troviamo davanti ad una situazione che si verifica solo in dinamica.

E’ importante comunque valutarlo perché questo spostamento mediale del ginocchio può essere un fattore di rischio per la rottura del legamento crociato anteriore (LCA) ma anche di algia femoro-rotulea. I test che si utilizzano per osservarlo sono l’atterraggio da un salto o l’esecuzione di uno squat; per evidenziarlo maggiormente entrambi i movimenti vengono eseguiti con un solo arto.

Approccio chinesiologico ginocchio valgo

Approccio chinesiologico

In entrambe i casi, sia che si tratti di puro valgismo o di valgismo dinamico è necessario intervenire attraverso esercizi mirati; anche se nel primo caso non si può intervenire direttamente sulla deformità del ginocchio, si lavora su tutte le alterazioni muscolari e articolari annesse per migliorare la salute generale dell’arto inferiore. Gli esercizi che possono essere proposti hanno lo scopo di intervenire sulle alterazioni muscolari e quindi di dare maggior stabilità all’arto inferiore in stazione eretta, aumentare la forza dei muscoli adduttori e rotatori dell’articolazione coxo-femorale e aumentare la flessibilità dei muscoli laterali della coscia. Possono essere utili:

  • Esercizi di attivazione del grande e medio gluteo, e muscoli rotatori d’anca

Per il medio gluteo in posizione supina, inserisco entrambe le gambe all’interno di una band elastica che posiziono sopra le ginocchia: mi muovo contro la resistenza dell’elastico allargando le ginocchia verso l’esterno. Eseguo l’esercizio lentamente mantenendo l’elastico in tensione per pochi secondi e controllando anche la fase di ritorno.

Per il grande gluteo aggancio un elastico ad una spalliera, in posizione eretta inserisco un piede all’interno e posiziono bene l’elastico all’altezza dei malleoli; mantenendo addome contratto e bacino stabile, eseguo delle piccole estensioni d’anca andando a reclutare analiticamente il muscolo interessato.

allungamento adduttori

  • Esercizi di allungamento degli adduttori, TFL e bandelletta ileo-tibiale

Per gli adduttori in posizione supina avvicino i piedi e lascio cadere le ginocchia verso il pavimento, rimango in posizione di allungamento da un minimo di 10 a un massimo di 30 secondi.

Per TFL e bandelletta ileo-tibiale in posizione supina incrocio una gamba sull’altra e ruoto dal lato della gamba sopra, mantenendo le spalle al pavimento; in questo modo andrò ad allungare i muscoli della loggia laterale della coscia. Mantengo la posizione da 10 a 30 secondi.

  • Esercizi di rinforzo dei muscoli del piede

Con l’utilizzo di un fazzoletto vado a rinforzare i muscoli della volta plantare; in posizione eretta cerco di stringere il fazzoletto con la pianta del piede. Eseguo il movimento più volte.

  • Esercizi di propriocezione/equilibrio per stabilizzare maggiormente le articolazioni di anca/ginocchio/caviglia

propiocezione
Possono essere utilizzati vari attrezzi che servono a destabilizzare il soggetto, il quale attuerà delle strategie e dei micromovimenti in seguito all’attivazione del sistema propriocettivo. Un esempio è la bosu, superficie instabile su cui il soggetto deve rimanere semplicemente in equilibrio bipodalico o monopodalico; possono essere aggiunti movimenti di braccia o gambe per aumentare ulteriormente la difficoltà dell’esercizio.

Conclusioni

Quando si è davanti ad una deformità ossea spesso l’unica opzione che viene presa in considerazione è la terapia chirurgica. Anche se il movimento non agisce direttamente sulla patologia, è necessario per prevenire o correggere tutti i compensi che il nostro corpo è in grado di attuare, coinvolgendo tutte le strutture annesse. In questo caso vengono presentati alcuni esercizi mirati al rinforzo e la mobilità delle articolazioni (anca, caviglia) e dei muscoli che indirettamente agiscono sulla salute delle ginocchia.